GRUPPO DI LAVORO SUI TROPPI COMANDI DI DIREZIONE E CONTROLLO DELLA GUARDIA DI FINANZA, ANCORA UN NO DEL COMANDO GENERALE: LA SOCIETÀ CIVILE NON AVREBBE IL DIRITTO DI CHIEDERE I DATI NUMERICI ESISTENTI PER VALUTARE L’EFFICIENZA DEL CORPO – 26 ottobre 2018
È pervenuto, e si può scaricare DA QUI, il provvedimento di diniego con cui il Comando Generale della Guardia di Finanza ha rifiutato ancora una volta di fornire i dati numerici del sistema informativo SIRIS richiesti con accesso civico generalizzato datato 28 settembre 2018 dall’aAvvocato Fortuna, direttore dello “Sportello Efficienza-Trasparenza-Partecipazione-Legalità” dell’Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà – Ficiesse sugli impieghi del Corpo distinti per tipologie di reparto.
L’accesso è stato presentato perché la Guardia di Finanza risulta strutturata su quattro livelli gerarchici di direzione controllo (nazionale, interregionali, regionali e provinciali), a differenza dei due della Polizia di Stato (nazionale e questure provinciali).
L’Associazione Ficiesse ha chiesto di conoscere i pochi e semplicissimi (ma precisi e completi) dati numerici sulle ore/persona avute a disposizione nel triennio 2015-2017 da detti quattro livelli e da tutti i reparti di esecuzione del servizio (complessivamente considerati) distinte tra attività di produzione diretta e attività strumentali e di supporto alla produzione diretta; informazioni immediatamente disponibili grazie a un evoluto sistema activity based sugli impieghi effettivi delle ore/persona, denominato SIRIS, di cui il Corpo dispone dal 1997.
Il Comando Generale si è opposto sostenendo che l’ostensione di informazioni attinenti l’operatività della Guardia di Finanza, sebbene aggregate a livello nazionale, per macrotipologie di reparti e relative ad anni del tutto trascorsi – potrebbe comportare un “pregiudizio concreto e attuale” alla sicurezza nazionale e che tali informazioni il Corpo sarebbe obbligato dalla legge a fornirle soltanto a istituzioni pubbliche e non ad organizzazioni civiche.
Tali (non condivisibili) posizioni saranno oggetto di istanza di riesame al Capo di Stato Maggiore del medesimo Comando Generale, nella sua veste di responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, e, in caso di ulteriore diniego di ricorso al TAR del Lazio.
Si ricorda che il Comando Generale si era già opposto, nel 2017, a un precedente accesso civico generalizzato collegato a un ricorso della CGIL al Comitato Europeo dei Diritti Sociali (CEDS) sul mancato riconoscimento dei diritti sindacali al personale della Guardia di Finanza, che il TAR del Lazio aveva condiviso tale posizione e l’appello al Consiglio di Stato non è stato presentato essendo venuto meno l’interesse a seguito della sentenza con cui la Corte Costituzionale ha riconosciuto i diritti sindacali al personale delle Forze Armate e della Guardia di Finanza.